Presentati i risultati della ricerca quali-quantitativa condotta con gli utenti di Forum Italia e dei canali Slack dedicati a progettisti e sviluppatori dei servizi pubblici digitali del sistema Paese. Lo avevamo anticipato qualche settimana fa proprio su questo sito e oggi condividiamo quanto emerso dal questionario anonimo, parte di un’iniziativa di ricerca più ampia. Si tratta di un’analisi realizzata insieme al team di Designers Italia al fine di confermare l’efficacia delle iniziative messe in campo per intercettare, con uno sguardo rivolto al futuro, le necessità delle PA di fronte alle sfide della transizione digitale. In particolare ci interessava delineare la tipologia dei partecipanti delle community di Designers Italia e Developers Italia ed elaborare le informazioni sulla percezione attuale delle piattaforme e dei servizi offerti al loro interno. Non solo: valutare l’attuale utilizzo e l’efficacia dei canali di comunicazione e partecipazione, comprendere i bisogni degli utenti per indirizzare al meglio investimenti e progettualità future e infine raccogliere informazioni sull’uso degli strumenti come i kit di Designers Italia, le Linee Guida, il Catalogo del riuso e i software development kit (SDK). L’occasione è stata utile anche per raccogliere la disponibilità e i contatti per ulteriori interviste qualitative che proprio in questi giorni stiamo avviando. In totale, nonostante il questionario fosse disponibile dal 15 al 29 dicembre, e quindi nel pieno delle festività natalizie, sono state raccolte 329 risposte.
Riportiamo di seguiti i principali risultati emersi dalla ricerca e rimandiamo per maggiori approfondimenti all’esaustivo articolo di Designers Italia (da cui abbiamo tratto quanto segue), che ringraziamo per il prezioso aiuto e sostegno in questa attività di ricerca.
I protagonisti della community
L’analisi dei dati anagrafici ha restituito un’immagine abbastanza eterogenea dei partecipanti, senza evidenziare particolari polarizzazioni. Rispetto all’età media, ad esempio, in generale l’intervallo degli utenti rimane compreso tra 16 e 80 anni, con una presenza più marcata di persone appartenenti alla fascia racchiusa tra 36 e 60 anni (più del 60%). Dal punto di vista del genere, i risultati del questionario rivelano una netta prevalenza del maschile (80%) rispetto a quello femminile (16%), oltre a quello di chi ha preferito non rispondere o ha indicato un genere non binario (4%). Il dato sul titolo di studio conferma, inoltre, per l’intero campione un tasso di scolarizzazione molto elevato: il 60% dichiara infatti di possedere almeno una laurea, e il 37% almeno una licenza superiore. Dal punto di vista professionale, i risultati attestano una community composta in prevalenza da tecnici che si occupano di sviluppo (33%), seguiti dagli occupati nell’ambito della progettazione di servizi digitali (16%). Una discreta quota di figure professionali rimane in ogni caso ancorata al settore della programmazione, con un decimo dell’intera community che dichiara di occuparsi di amministrazione, e con due fasce, sensibilmente più ristrette, che operano nei settori della comunicazione (4%) e della ricerca (3%). I dati relativi alla localizzazione geografica dei partecipanti rileva una copertura totale del territorio nazionale, con risposte provenienti da ogni regione d’Italia. Il questionario ha rilevato che circa la metà dei rispondenti lavora per la PA, suddivisi principalmente tra dipendenti (uno su tre) e consulenti (uno su cinque). Il 25% di chi dichiara di essere dipendente di una Pubblica Amministrazione specifica di lavorare per un Comune, mentre si attestano intorno al 15% i dipendenti di PA centrali, Università, enti di ricerca, scuole e Regioni o Province autonome. Inoltre circa la metà dei consulenti che collabora con una PA specifica di lavorare nel ruolo di fornitore tecnologico, mentre uno su quattro dichiara di fornire supporto strategico. La rimanente quota di partecipanti sottolinea, infine, di lavorare per una società in-house oppure, in piccola parte, come freelance.
Percezione delle piattaforme e dei servizi offerti alla community
Grazie a tecniche di analisi e di clustering, è stato possibile individuare una serie di parole chiave utilizzate dai partecipanti per descrivere Designers Italia e Developers Italia, sia in termini progettuali sia qualitativi. Ad esempio le finalità di Developers Italia sono state indicate dai partecipanti in maniera molto precisa, e rispondono agli obiettivi di:
- diffondere buone pratiche di progettazione/sviluppo di servizi;
- promuovere lo sviluppo e l’adozione di software open source all’interno della PA;
- promuovere la trasformazione culturale delle Pubbliche Amministrazioni;
- far risparmiare e migliorare la qualità complessiva del software;
- fornire soluzioni pronte all’uso per rispondere ai bisogni della PA;
- incrementare la trasparenza dell’azione amministrativa.
Developers Italia è descritto inoltre come “un progetto ambizioso”, che favorisce le sinergie di più figure professionali, come la collaborazione tra designer e sviluppatori. “Trasparenza”, “innovazione”, “apertura” e “qualità” sono le parole utilizzate maggiormente per delineare le sue peculiarità positive, mentre “confuso”, “ancora non consolidato” e “difficile da capire” sono gli attributi che ne denotano le aree dove migliorare. Si tratta di elementi rilevanti che ci aiutano a definire verso quale direzione intraprendere azioni migliorative.
Le informazioni rilevate sono ancora tante e di sicuro interesse, per questo, vi consigliamo nuovamente di approfondire leggendo l’articolo di Designers Italia.
Cogliamo questa occasione per ringraziare quanti hanno collaborato all’indagine, offrendo il loro tempo e la loro disponibilità e speriamo, grazie a quanto appreso, di poter concretizzare presto nuove attività a supporto della community.
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Il Team Developers Italia